27.1.06

Diritto allo sciopero della neve


Quando nevica come oggi, e qualcuno è obbligato ad andare a lavorare quando il suo lavoro non è di pubblico e indispensabile servizio, ti rendi conto di quanto siano sballati i valori della nostra “bella” società. Bisognerebbe poter esercitare il diritto di sciopero, in un giorno così. Il diritto di rimanere a casa a fare l'amore con la propria compagna. Il diritto di perdersi e “perdere” tempo guardando i fiocchi di neve. Il diritto di sognare. Il diritto di giocare e tornare bambini. Il diritto di vedere che tutto, in fondo, non è altro che un unico manto di grazia...
Mi piace vedere la gente per strada che sorride e torna ad essere capace di scambiare due parole con il vicino, prestarsi una pala, pulire un po' del passaggio dell'altro. Capire che quello che hai in casa basta per mangiare, anzi, bastano gli occhi dei tuoi figli o il sorriso degli amici.
Puoi camminare sotto la neve senza preoccuparti di far tardi, di avere altro da fare.
L'unica occupazione è godere di questa bellezza, godere del cibo in tavola, di chi abbiamo accanto.
Vorrei fesse sempre così, e per tutti. Quanta tristezza per chi oggi non ha saputo sognare. Non si può che regalargli un sorriso, e continuare a lottare anche solo perché i nostri paesi siano un po' di più come i bimbi sotto la neve. E i bimbi possano essere bimbi, e i paesi luoghi dove la gente vive e si incontra.