DISERZIONI QUOTIDIANE
“Abbiamo cinque televisioni in casa… Questa vita è insostenibile, dovremmo andare ad abitare in montagna, con quattro mucche…”
Mai come oggi questa frase, pronunciata da un caro amico, mi è sembrata tanto feconda. Quasi non c’è giorno in cui qualcuno si lamenti per il traffico, per i ritmi insostenibili, per questa vita che non ci appartiene più e ci relega a tirare alla fine del mese tra mutuo e lavoro che ci attanaglia. Eppure restano frasi di sogno, ancorate al presente ineluttabile.
Son balle. Comprensibili, ma restano balle. Bugie che ci sussurriamo per paura di compiere passi, o semplicemente per incapacità di compiere un passo. So bene di cosa parlo, ci sono passato attraverso. Carichi delle aspettative che ci buttano addosso sin da piccoli, non riusciamo a vedere null’altro se non il presente che non va bene, e il futuro che ci buttiamo avanti come un obiettivo da raggiungere, una vetta da conquistare. Continuiamo a guardare in alto, bloccati tra l’immobilismo del “non ce la farò mai” e le cadute di una partenza folle, che vuole giungere alla cima in pochi istanti, e in pochi metri fa i conti con le asperità del terreno. Esiste una terza via. Semplice, umana, serena. Eppure difficile per noi, abituati a ragionare per tempi, obiettivi, rendimento. Un passo, uno. Accontentarsi di quel passo. Goderlo, e stare ad ascoltare che cosa la vita, carica di nuove promesse, ci offre senza chiederle nulla, semplicemente vivendo.
Non pensare al sogno come ad un obiettivo: tienilo come sfondo di verità della tua vita, e cammina. Muovi un passo. Vendi una televisione, rinuncia ad alcune delle tante cose inutili che non ti appartengono, prendi un mezzo pubblico o la bicicletta, stai ferma davanti al camino a non fare semplicemente nulla. Ferma a godere del tempo. Il primo passo ti si svelerà carico di promesse e di mille sentieri nuovi. Ti aiuterà a trovare il coraggio per farne un altro. Ti aiuterà ad essere sempre più fedele a te stessa (e quindi agli altri), sbarazzandoti di necessità che non esistono. Uno sforzo quotidiano di diserzione, in cui ogni nostra scelta, piccola o insignificante, sia un No. Per riaffermare il Si alla vita: sempre creativo e nuovo, sempre tuo e imprevedibile. Da ogni singola piccola cosa. Rinunciare a quella terribile fregatura che è la Carta Vantaggi, rinunciare alle stronzate che ci fanno mangiare, rinunciare a bere le manipolazioni da televisioni e altari di cialtroni sempre nuovi e tanto vecchi, rinunciare all’illusione della comodità, rinunciare alla paura del domani e del camminare… Dopo un passo ti accorgi che è possibile, e ad ogni metro sempre di più. In cammino, con i limiti di sempre, ma sempre nuova e con gli occhi nuovi di un bambino che gode della sua vita che gli è stata regalata e di cui lui è coautore, ogni giorno… E’ giunto il momento di ribellarsi, di dare concretezza e vitalità al sogno. Io diserterò.
2 Comments:
grazie...
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