Casa-laboratorio di Convivialità
Ciao a tutti,
Vi scrivo con un po' di trepidazione un messaggio e un invito per me importantissimo.
Chiedo pertanto a ciascuno di voi di sentirsi interpellato direttamente da questo messaggio.
Sono in fase di progettazione e di realizzazione di un “sogno” a cui tengo molto e che sento utile per me e per molti altri.
L'idea è di trovare e/o costruire una casa, una “casa-laboratorio di convivialità”.
Un luogo dove, senza etichette né istituzionalizzazioni, ci si possa incontrare per coltivare la terra, approfondire tematiche, confrontarsi, fare festa, sperimentare modi di incontrarsi e di vivere in una forma spontanea e creativa.
Con l'aiuto di alcuni amici vorrei trovare una casa da abitare che sia contemporaneamente “attraversabile” e “vivibile” da altri, in luogo in cui la rete delle relazioni (il filo rosso!!) di questi anni – e di quelli a venire - possa avere occasioni di fecondità nelle forme che la vita presenterà.
(Per chi volesse approfondire e per non appesantire la mail allego qui in fondo un testo iniziale di presentazione, che potete lasciare anche ad altre persone. Il passaggio più importante è la lista di “orizzonti di riferimento” )
Per fare questo – soprattutto per farlo a Bergamo – ho bisogno del vostro aiuto.
L'operazione richiede l'acquisto, da parte di un'associazione, di un luogo idoneo per il progetto.
La proprietà della casa rimarrà dell'associazione che se ne farà garante, mentre l'usufrutto e il progetto verranno affidati a me.
A causa della sua particolarità (determinata da orizzonti di riferimento, non da obiettivi specifici) ho scelto di non richiedere soldi e finanziamenti ad enti o altro, perché non vincolassero in una direzione univoca le possibilità di questa casa. Sono convinto inoltre che convenga e sia bello affidarsi e credere nelle persone.
Cerco in voi persone che – liberamente! - abbiano voglia, per quel che possono, di “scommettere” su questa nuova avventura.
L'aspetto più difficile è quello economico.
Chiedo quindi a ciascuno di aiutarci a raggiungere una cifra sufficiente per sviluppare il progetto.
I modi per farlo sono due: potete sceglierne uno o entrambi.
1)sostenere da subito economicamente il progetto facendo un'offerta diretta. Se di piccole dimensioni direttamente a me, se più consistente versando l'importo su questo conto, con la causale (mi raccomando mettetela!) “casa laboratorio”: IT 46 L 02008 11111000 100149403 intestato a “Forlani Gianpiero”. Appena possibile ne faremo uno “ad hoc”, per ora utilizzate questo specificando bene la causale.
2)Facendovi voi stessi promotori della raccolta fondi. Le modalità possono essere le più diverse, ed è importante che ciascuno – in relazione alle sue risorse e ai suoi contatti – trovi quella più consona a sé. Alcuni suggerimenti arrivati fin'ora: lotterie con in palio oggetti di valore che a voi non servono, cene, tornei o eventi di finanziamento, vendita di oggetti che non si usano, “dirottamento” da nonne e zie di offerte di beneficenza, offerta in sostituzione dei regali di compleanno, vendita di torte o di ravioli...
Per ora troverete aggiornamenti sul mio blog: http://radicalelibero.blogspot.com . Appena possibile ci sarà un sito specifico.
Come termine ideale della raccolta ci si dà dicembre 2010.
Chiedo a chi voglia darmi una mano (importante!!) anche nella “modalità 2” di supporto attivo di mandarmi una mail, in modo che possiamo rimanere in contatto più stretto.
Entro una ventina di giorni ho in previsione di fare una serata per tutti in cui presentare il progetto in modo più approfondito per chi volesse, vi chiedo però di partire da ora perché il lavoro da fare è tanto!
Potete diffondere il messaggio a chiunque pensate possa essere interessato, a volte le risposte positive arrivano da persone anche lontane da cui non ve lo sareste aspettato.
Fiducioso e convinto che questo sogno si realizzerà anche per merito vostro vi ringrazio sin d'ora.
Buone giornate!!
Giampietro
TESTO DI PRESENTAZIONE CHE SI PUO' DARE A COLORO A CUI SI CHEDE L'OFFERTA
Casa-laboratorio di convivialità
Uno spazio abitato dove persone ed esperienze diverse possano incontrarsi ed intrecciarsi in virtù delle relazioni che li connettono, in semplicità e nello stile – in ogni aspetto del progetto – della “convivialità”, così come intesa da queste parole di Ivan Illich:
« Ognuno di noi si definisce nel rapporto con gli altri e con l'ambiente e per la struttura di fondo degli strumenti che utilizza. Questi strumenti si possono ordinare in una serie continua avente a un estremo lo strumento dominante e all'estremo opposto lo strumento conviviale: il passaggio dalla produttività alla convivialità è il passaggio dalla ripetizione della carenza alla spontaneità del dono. [...] Il rapporto industriale è riflesso condizionato, risposta stereotipa dell'individuo ai messaggi emessi da un altro utente, che egli non conoscerà mai, o da un ambiente artificiale, che mai comprenderà; il rapporto conviviale, sempre nuovo, è opera di persone che partecipano alla creazione della vita sociale. »
Il nostro territorio presenta diverse esperienze positive di luoghi di incontro e/o di approfondimento culturale. Non vorrei aggiungere a queste un nuovo “centro”, ma costruire uno spazio che proprio in virtù dell’essere “casa” possa accogliere le persone per il legame che esse hanno con chi la abiterà, e con gli amici che la terranno viva.
Il progetto – fuori da ogni schema istituzionale in senso classico, ma con lo stile della gratuità - si propone di trovare e costruire – in ogni senso – una casa dove dare spazio a piccoli progetti dove sia la convivialità lo stile e l’obiettivo finale. Per tale motivo il progetto è “senza progetto”, non ha degli obiettivi precisi (che possono cambiare in relazione al contesto sociale e a chi lo attraverserà) ma ha degli orizzonti di riferimento che ne caratterizzano lo stile prima che le specifiche attività:
ORIZZONTI DI RIFERIMENTO
legame con il territorio
agricoltura naturale di sostentamento
piccole esperienze artigianali e di autocostruzione
confronto e approfondimento culturale
dialogo intra e interreligioso
sperimentazione di nonviolenza attiva
ecosofia nella progettazione ed esecuzione sia dell’architettura che di tutto lo spazio rurale
oasi di riflessione e spazio di silenzio
luogo di incontro e di confronto
luogo di pratiche di vita sociale e di pratiche di vita sostenibile
Oltre allo spazio per l'abitazione, la casa avrà diverse stanze e luoghi a disposizione di chi voglia, lì, proporre esperienze e piccoli progetti che siano in linea con gli orizzonti sopra presentati. La casa si muoverà principalmente con lo stile dell’autogestione, della condivisione degli spazi. Si manterrà in seguito attraverso baratto ed offerte in denaro.
La funzione dell'associazione sarà quella di essere fisicamente proprietaria della casa e/o del terreno, la mia funzione sarà quella di “custodirla”: di essere in qualche modo anima “sul confine” che possa essere a servizio delle connessioni, dell’incontro tra persone e sogni, della cura del terreno e della casa.
Il progetto ha bisogno sin d'ora dello stile di convivialità. Credo che esso possa nascere con il sostegno delle persone a un sogno che, anche se non sarà il loro, vogliono sostenere perché la nostra terra possa essere da subito un luogo più conviviale. Potete dare il vostro contributo attraverso un'offerta volontaria, la promozione e la ricerca di offerte o – da valutare nei casi singoli - acquisto di una quota di nuda proprietà.
Ogni contributo grande o piccolo è un tassello non solo economico o fisico, ma soprattutto di energia buona. Anche da questo dipenderà la buona riuscita di un sogno forse un po’ folle, ma che anche per questo ha il sapore della vita.
Grazie a tutti!
Giampietro
Vi scrivo con un po' di trepidazione un messaggio e un invito per me importantissimo.
Chiedo pertanto a ciascuno di voi di sentirsi interpellato direttamente da questo messaggio.
Sono in fase di progettazione e di realizzazione di un “sogno” a cui tengo molto e che sento utile per me e per molti altri.
L'idea è di trovare e/o costruire una casa, una “casa-laboratorio di convivialità”.
Un luogo dove, senza etichette né istituzionalizzazioni, ci si possa incontrare per coltivare la terra, approfondire tematiche, confrontarsi, fare festa, sperimentare modi di incontrarsi e di vivere in una forma spontanea e creativa.
Con l'aiuto di alcuni amici vorrei trovare una casa da abitare che sia contemporaneamente “attraversabile” e “vivibile” da altri, in luogo in cui la rete delle relazioni (il filo rosso!!) di questi anni – e di quelli a venire - possa avere occasioni di fecondità nelle forme che la vita presenterà.
(Per chi volesse approfondire e per non appesantire la mail allego qui in fondo un testo iniziale di presentazione, che potete lasciare anche ad altre persone. Il passaggio più importante è la lista di “orizzonti di riferimento” )
Per fare questo – soprattutto per farlo a Bergamo – ho bisogno del vostro aiuto.
L'operazione richiede l'acquisto, da parte di un'associazione, di un luogo idoneo per il progetto.
La proprietà della casa rimarrà dell'associazione che se ne farà garante, mentre l'usufrutto e il progetto verranno affidati a me.
A causa della sua particolarità (determinata da orizzonti di riferimento, non da obiettivi specifici) ho scelto di non richiedere soldi e finanziamenti ad enti o altro, perché non vincolassero in una direzione univoca le possibilità di questa casa. Sono convinto inoltre che convenga e sia bello affidarsi e credere nelle persone.
Cerco in voi persone che – liberamente! - abbiano voglia, per quel che possono, di “scommettere” su questa nuova avventura.
L'aspetto più difficile è quello economico.
Chiedo quindi a ciascuno di aiutarci a raggiungere una cifra sufficiente per sviluppare il progetto.
I modi per farlo sono due: potete sceglierne uno o entrambi.
1)sostenere da subito economicamente il progetto facendo un'offerta diretta. Se di piccole dimensioni direttamente a me, se più consistente versando l'importo su questo conto, con la causale (mi raccomando mettetela!) “casa laboratorio”: IT 46 L 02008 11111000 100149403 intestato a “Forlani Gianpiero”. Appena possibile ne faremo uno “ad hoc”, per ora utilizzate questo specificando bene la causale.
2)Facendovi voi stessi promotori della raccolta fondi. Le modalità possono essere le più diverse, ed è importante che ciascuno – in relazione alle sue risorse e ai suoi contatti – trovi quella più consona a sé. Alcuni suggerimenti arrivati fin'ora: lotterie con in palio oggetti di valore che a voi non servono, cene, tornei o eventi di finanziamento, vendita di oggetti che non si usano, “dirottamento” da nonne e zie di offerte di beneficenza, offerta in sostituzione dei regali di compleanno, vendita di torte o di ravioli...
Per ora troverete aggiornamenti sul mio blog: http://radicalelibero.blogspot.com . Appena possibile ci sarà un sito specifico.
Come termine ideale della raccolta ci si dà dicembre 2010.
Chiedo a chi voglia darmi una mano (importante!!) anche nella “modalità 2” di supporto attivo di mandarmi una mail, in modo che possiamo rimanere in contatto più stretto.
Entro una ventina di giorni ho in previsione di fare una serata per tutti in cui presentare il progetto in modo più approfondito per chi volesse, vi chiedo però di partire da ora perché il lavoro da fare è tanto!
Potete diffondere il messaggio a chiunque pensate possa essere interessato, a volte le risposte positive arrivano da persone anche lontane da cui non ve lo sareste aspettato.
Fiducioso e convinto che questo sogno si realizzerà anche per merito vostro vi ringrazio sin d'ora.
Buone giornate!!
Giampietro
TESTO DI PRESENTAZIONE CHE SI PUO' DARE A COLORO A CUI SI CHEDE L'OFFERTA
Casa-laboratorio di convivialità
Uno spazio abitato dove persone ed esperienze diverse possano incontrarsi ed intrecciarsi in virtù delle relazioni che li connettono, in semplicità e nello stile – in ogni aspetto del progetto – della “convivialità”, così come intesa da queste parole di Ivan Illich:
« Ognuno di noi si definisce nel rapporto con gli altri e con l'ambiente e per la struttura di fondo degli strumenti che utilizza. Questi strumenti si possono ordinare in una serie continua avente a un estremo lo strumento dominante e all'estremo opposto lo strumento conviviale: il passaggio dalla produttività alla convivialità è il passaggio dalla ripetizione della carenza alla spontaneità del dono. [...] Il rapporto industriale è riflesso condizionato, risposta stereotipa dell'individuo ai messaggi emessi da un altro utente, che egli non conoscerà mai, o da un ambiente artificiale, che mai comprenderà; il rapporto conviviale, sempre nuovo, è opera di persone che partecipano alla creazione della vita sociale. »
Il nostro territorio presenta diverse esperienze positive di luoghi di incontro e/o di approfondimento culturale. Non vorrei aggiungere a queste un nuovo “centro”, ma costruire uno spazio che proprio in virtù dell’essere “casa” possa accogliere le persone per il legame che esse hanno con chi la abiterà, e con gli amici che la terranno viva.
Il progetto – fuori da ogni schema istituzionale in senso classico, ma con lo stile della gratuità - si propone di trovare e costruire – in ogni senso – una casa dove dare spazio a piccoli progetti dove sia la convivialità lo stile e l’obiettivo finale. Per tale motivo il progetto è “senza progetto”, non ha degli obiettivi precisi (che possono cambiare in relazione al contesto sociale e a chi lo attraverserà) ma ha degli orizzonti di riferimento che ne caratterizzano lo stile prima che le specifiche attività:
ORIZZONTI DI RIFERIMENTO
legame con il territorio
agricoltura naturale di sostentamento
piccole esperienze artigianali e di autocostruzione
confronto e approfondimento culturale
dialogo intra e interreligioso
sperimentazione di nonviolenza attiva
ecosofia nella progettazione ed esecuzione sia dell’architettura che di tutto lo spazio rurale
oasi di riflessione e spazio di silenzio
luogo di incontro e di confronto
luogo di pratiche di vita sociale e di pratiche di vita sostenibile
Oltre allo spazio per l'abitazione, la casa avrà diverse stanze e luoghi a disposizione di chi voglia, lì, proporre esperienze e piccoli progetti che siano in linea con gli orizzonti sopra presentati. La casa si muoverà principalmente con lo stile dell’autogestione, della condivisione degli spazi. Si manterrà in seguito attraverso baratto ed offerte in denaro.
La funzione dell'associazione sarà quella di essere fisicamente proprietaria della casa e/o del terreno, la mia funzione sarà quella di “custodirla”: di essere in qualche modo anima “sul confine” che possa essere a servizio delle connessioni, dell’incontro tra persone e sogni, della cura del terreno e della casa.
Il progetto ha bisogno sin d'ora dello stile di convivialità. Credo che esso possa nascere con il sostegno delle persone a un sogno che, anche se non sarà il loro, vogliono sostenere perché la nostra terra possa essere da subito un luogo più conviviale. Potete dare il vostro contributo attraverso un'offerta volontaria, la promozione e la ricerca di offerte o – da valutare nei casi singoli - acquisto di una quota di nuda proprietà.
Ogni contributo grande o piccolo è un tassello non solo economico o fisico, ma soprattutto di energia buona. Anche da questo dipenderà la buona riuscita di un sogno forse un po’ folle, ma che anche per questo ha il sapore della vita.
Grazie a tutti!
Giampietro
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