17.5.05

Idee sparse sul referendum sulla legge 40

Avrei una quantità immane di considerazioni da fare sulla fecondazione assistita, ma ormai non c’è più abbastanza tempo.
Mi limito alle poche cose che voglio dire e che ritengo fondamentali, ripromettendomi di tornare presto sull’argomento, comunque vada il referendum.
In questo referendum non ci sono questioni di carattere religioso, ma sono aspetti di carattere squisitamente etico e laico.
Pertanto non condivido nessuna posizione e nessun modo di fare campagna che cerchi di convincere piuttosto che di fornire strumenti ai cittadini, perché possano scegliere in piena coscienza e libertà.
Mi dispiace vedere campagne (da entrambe le parti) che vanno avanti a slogan o accusando la parte avversa di oscurantismo o di relativismo.
Non mi piace che entrambe le parti utilizzino la scienza come lume contro ogni accusa di ideologia. Anche la scienza può essere ideologica, tanto più oggi, visto che la ricerca scientifica va ovviamente nella direzione in cui vanno i finanziamenti pubblici e soprattutto privati.
Non mi piace che si sia scelta la forma del referendum (tanto più che mi sarebbe piaciuto per altre cose, tipo la guerra in Iraq o la Costituzione), perché questo provoca la lotta ideologica, visto che su questi temi il cittadino ha pochi strumenti per poter decidere a coscienza libera.
Non mi piace che la chiesa si sia espressa in questo modo quasi richiamando all’obbedienza. Poteva dire la sua con la competenza che le compete (umana, non religiosa), confidando nei fedeli e soprattutto nell’intelligenza di ogni uomo. (Un’intelligenza non libera, non è peggio di una fede non libera).
La fecondazione assistita non è una questione sacra e neanche di pura libertà. E’ una questione etica e laica. Tutti siamo a favore della vita, tutto sta a capire dove è e come rispettarla. Questa è la questione centrale, e l’unico modo onesto che abbiamo per affrontarla è renderci conto che siamo ignoranti su questo, mettere a disposizione le nostre zoppicanti considerazioni cercando di trarre insieme la decisione migliore.
Avere un figlio non è un diritto. Semplicemente perché il figlio è un’altra persona, e tutte le democrazie sono basate sul concetto che nessuno può avere diritti su un altro. La questione è, per l’appunto, capire se l’embrione è o meno figlio, quindi persona.
Non possiamo dire di si a priori, se no non mi spiego perché non facciamo un funerale ad ogni embrione morto (sarebbe veramente da pazzi, anche se qualcuno ci pensa seriamente). Non possiamo neppure dire di no a priori, perché stiamo trattando una materia delicata e non possiamo rischiare in nome di una presunta scienza infallibile (così infallibile che gli scienziati non concordano) o di una libertà sbandierata. La libertà in questione può diventare egoismo e individualismo, e questo genere di libertà appartiene a un trentennio di un po’ di tempo fa.
Non mi piace chi decide come votare o non votare per calcolo. Il si, il no, l’astensione, la scheda bianca vanno scelte con convinzione, non per nuocere la parte avversa.
Che fare, dunque? Ognuno si informi per bene, sentendo di entrambe le parti non i discorsi pubblicitari o dei testimonial, ma entrando nel merito. Tutte le decisioni sono lecite a mio avviso, e ricordate che potete scegliere si, no, astensione o scheda bianca per ciascun quesito.
Mi si permetta un’ultima considerazione sulla scienza. La libertà e l’idea di assoluto che praticamente tutti danno alla scienza, questo mi preoccupa. La scienza è un bene, ma come l’economia non può scegliere da sola il bene comune. Non illudiamoci che la crescita della scienza e della medicina porti di per sé il benessere. Viviamo in un sistema (quello occidentale) di morte, dove anche la salute rischia di diventare una bandierina che nasconde soldi e “progresso”, dimenticandosi a sud la vita fisica delle persone, a nord distruggendo la speranza e la voglia di vivere.
Non stanchiamoci mai di pensare, liberi da ogni potere sulle nostre coscienze.
Non dimenticate di fare l’amore con le/i vostre/i compagne/i, di baciare i vostri figli, di godervi una giornata di sole nel bosco, di ridere...
Buon fine settimana.
Giampietro
Mancano pochi giorni al referendum, raccogliendo un po' di idee cerco di buttare anche il mio punto di vista nel calderone di questi giorni.
Sarà piuttosto lungo ma tutto elabotato personalmente, pertanto credo ne valga la pena, piuttosto che inviare km di riga scritte da altri. In questo caso ci vuole solo la pazienza di arrivare in fondo.
Tanto per cominciare bisogna dire che la questione è terribilmente complessa. Non solo in sé, per capire cosa è bene votare e come valutare le questioni connesse, ma anche perché a queste si mischiano considerazioni sulla laicità, sul cosa è l'etica, sul concetto di libertà, sulle ideologie, sulla scienza.
Parto dalla laicità.
Credo fermamente nell'importanza della laicità in tutte le questioni che tocchino persone con diversi approcci alla vita, e a maggior ragione quindi in uno stato che si dichiara tale. Non tanto per anticlericalismo o per proporre valori di parte, ma proprio perché la laicità è la base della democrazia, della possibilità di stabilire un criterio il più possibile adeguato al bene comune.
La fecondazione assistita non riguarda problemi di carattere religioso, e secondo me neanche problemi di libertà.
E' una questione di riflessione squisitamente etica (etica, non religiosa). Credo che su queste tematiche valga la pena di abbattere ogni steccato di carattere ideologico o religioso, ma applicare una sospensione del giudizio confrontando le posizioni, libere da interessi di parte.
Questo, ahimé, non è accaduto se non in rarissimi casi.
Vado subito al punto centrale, prima di addentrarmi nei meandri delle altre considerazioni.
La questione etica di fondo in gioco qui (come lo era nella legge per la regolamentazione dell’aborto)è se l’embrione sia o meno un essere umano. Purtroppo la faccenda è complicata ma: o la cerchiamo di risolvere, o non la risolviamo, ma almeno prendiamo atto che non è risolta e che non sappiamo né se è giusta la posizione che prendiamo né se è giusta quella di chi la pensa in modo opposto.
Non c’è un passaggio particolare nella crescita dell’embrione tale che possiamo dire: fin qui cellule, da qui uomo. Questo non significa automaticamente che l’uomo è tale dal suo concepimento, ma dobbiamo tenerne conto.
Tuttavia alcuni punti di interesse, a mio avviso, ci sono. Il primo è il più importante:
Anche all’ottavo mese di gravidanza, il bimbo che sta per nascere ha una sua autonomia ma contemporaneamente è parte del corpo della donna. Questo crea qualche difficoltà tra chi predilige i diritti dell’uno, dell’altra o di entrambi.
Il primo giorno,in cui lo spermatozoo è entrato nell’ovulo (scusate se i termini non sono precisi ma non ho voglia di andare a cercarmeli, confidate nella buona intenzione) ma i cromosomi non si sono ancora uniti.
L’annidamento. Spesso le donne hanno aborti spontanei proprio perché l’embrione non si annida, e neanche se ne accorgono
La formazione degli organi vitali (questa mi trova meno d’accordo ma la riporto perché ha una sua motivazione)
La nascita (non diamolo per scontato, alcune posizioni che fanno un po’ paura ma che sono coerenti sostengono che l’uomo è da considerarsi tale solo all’atto della nascita, quando cioè è effettivamente separato dal corpo della madre).
Non condivido nel modo più assoluto l’approccio di chi, da entrambe le parti, ha trasformato questo referendum in un confronto di parti puramente ideologico, praticamente cancellando la possibilità di confronto e basando tutto su un braccio di ferro che nuoce solo alla laicità –appunto- e alla libera coscienza delle persone. Non si possono usare motivazioni “bandiera” finalizzate solo a convincere. Tali motivazioni possono essere distrutte una ad una, ma difficilmente chi non ha strumenti sufficienti riuscirà a difendersi dal carico emotivo che esse portano con sé. Esempio: “chi promuove il referendum vuole tornare al far west”. Falso, nessuno vuole questa cosa. Esempio “la vita non si mette ai voti”. Falso. La legge 40 non è una legge per la vita contro un referendum per la morte. Tutti teniamo alla vita, non si può convincere all’astensione accusando la controparte di essere contro la vita. Esempio “La legge 40 nega la ricerca scientifica”. Falso, la legge 40 non è una legge sulla ricerca scientifica, ma sulla procreazione assistita. Esempio “la legge 40 è una legge cattolica”. Falso, il magistero della chiesa non accetta mai la fecondazione assistita slegata dall'atto coniugale.